Rally dell’oro sopra i 1200 USD/Oz.
Complice il lungo fine settimana pasquale e la chiusura dei mercati nella giornata di venerdì, la settimana appena trascorsa ha riservato pochi scossoni delle quotazioni valutarie. Tuttavia non sono mancate alcune indicazioni interessanti, che in parte confermano il sentiment espresso nello scorso articolo. Innanzitutto le commodities e in primis l’oro, che è salito nettamente sulla scia di un calo delle scorte statunitensi, chiudendo la settimana sopra i 1200 USD/oz. L’aumento più marcato è avvenuto- dopo i primi due giorni in calo – nella giornata di mercoledì, con il metallo giallo passato dai 1181,8 ai 1206,3 USD/Oz. in poco più di mezza giornata. Si ipotizzano ulteriori movimenti al rialzo dell’oro e si consiglia dunque di preferire le posizioni buy.Simile il discorso per l’argento, anche se il rally non ha eguagliato quello dell’oro, con l’ultima giornata che ha fatto registrare addirittura un calo. Anche qui si dovrebbe operare con posizioni buy. Pure il petrolio ha mostrato un’impennata nella giornata di mercoledì, con il WTI passato da 47,2 a 50,0 in mezza giornata. In calo tuttavia le quotazioni settimanali, partite da 51,0 e giunte a 49,5 USD. Difficile fare previsioni con il petrolio. Resta un sentiment moderatamente positivo impostato dunque su posizioni buy.
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EUR/USD In crescita tocca 1,10
Veniamo ora all’andamento di alcune delle principali coppie di valute e delle indicazioni per la prossima settimana, che come quella appena trascorsa sarà influenzata dal lungo ponte pasquale e inizierà solo martedì. La coppia EUR/USD inaugura le festività pasquali in aumento a quota 1,0974. Dopo i primi giorni in diminuzione, la coppia EUR/USD è salita toccando venerdì la barriera degli 1,10. Proprio mercoledì si apriva il secondo trimestre del 2015, con il dollaro Usa in calo per via di dati manifatturieri e occupazionali inferiori alle attese che hanno portato diversi osservatori a scommettere sul fatto che la Fed finirà per rinviare a non prima della fine del 2015 l’intervento sui tassi. Letture fiacche hanno rafforzato l’opinione di quanti sostengono che l’apprezzamento del dollaro stia danneggiando l’export americano e quindi rallentando la crescita economica del paese. Inoltre, il valore dei Private Nonfarm Payrolls Americano è sceso più di quanto ci si aspettasse il mese scorso, dai dati ufficiali mostrati venerdì. Nonostante l’aumento della settimana, è ipotizzabile che la tendenza al ribasso tornerà a determinare l’andamento della coppia EUR/USD. Preferibile continuare con posizioni sell.
GBP/USD in salita
Il dollaro ha perso anche nei confronti della sterlina inglese, con la coppia GBP/USD che sale da 1,4873 a 1,4916 e un’impennata venerdì in chiusura. Complici i dati presentati venerdì sul NFP USA, il biglietto verde americano si è deprezzato anche su franco svizzero e sullo yen giapponese. Il dollaro dovrebbe ben presto riprendersi e dunque si consigliano in prevalenza posizioni buy sulle coppie USD/JPY e USD CHF, mentre per GBP/USD è difficile fare previsioni, anche se si può azzardare un sentiment sell.
EUR/CHF stabile a 1,0460
Detto del franco svizzero in crescita sul dollaro, la coppia EUR/CHF si dimostra stabile a 1,0460 sull’arco della scorsa settimana . Tuttavia l’andamento ha mostrato un calo nella prima metà della settimana e una crescita nella seconda. Dovrebbe continuare una certa risalita e dunque si suggeriscono posizioni buy, anche se la situazione in Grecia è sempre da tenere sott’occhio e potrebbe invece esercitare pressioni al ribasso sulla valuta unica comunitaria.
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