In sostanza tutto ciò ha portato stabilità che ha giovato all’euro e ha fatto salire la moneta comunitaria

Euro in ripresa, dollaro corregge al ribasso


Nella settimana appena conclusa l’euro ha mostrato segni di ripresa che si sono fatti sempre più forti con il passare dei giorni. . EUR/USD è passato da 1,13 fino ad oltre 1,1420, per poi chiudere a 1,1387. A far risalire la moneta unica comunitaria sono stati molteplici fattori che hanno reso euforici i mercati: innanzitutto l’accordo di massima raggiunto a Minsk sulla crisi in Ucraina. Da citare l’annuncio di un’offerta all’Ucraina da parte del Fondo Monetario Internazionale di 40 miliardi di dollari sotto forma di aiuti finanziari. Anche il buon prosieguo delle trattative tra Grecia ed Unione europea hanno dato impulsi positivi all’euro. Sembra infatti sempre più vicino l’accordo per la ordinata risoluzione della situazione di crisi. Si aggiungono inoltre i dati positivi sul PIL tedesco e i massimi storici del DAX. In sostanza tutto ciò ha portato stabilità che ha giovato all’euro e ha fatto salire la moneta comunitaria. La domanda è d’obbligo: durerà? Puntare sull’euro significa scommettere che Grecia ed Europa troveranno una via comune e che in Ucraina la situazione si calmerà.


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Il franco svizzero perde sull’euro


In rialzo anche la coppia EUR/CHF, che ad inizio settimana si muoveva sull’1,0470 per finire invece venerdì a 1,0630. Come nel caso del dollaro, anche qui il destino dell’euro dipende in primo luogo dalla Grecia e dall’Ucraina. Nel caso del franco svizzero sono pure da considerare gli eventuali interventi della Banca nazionale svizzera per deprezzare il franco.


La sterlina sempre più in alto


I segnali di forza dal quadro macro inglese sottolineati giovedì nell’inflation report della Bank of England hanno spinto la coppia GBP/USD sopra 1,5350, portandola a fine settimana a quota 1,5391, dopo aver toccato massimi oltre 1,54. Il discorso del governatore Carney ha sottolineato come la solidità dei fondamentali del Regno Unito si tradurrà in un prossimo rialzo dei tassi, anche se rimangono ombre sulle votazioni dell’ultima riunione di politica monetaria. Le prospettive per la sterlina, che la scorsa settimana ha guadagnato pure sull’euro (EUR/GBP a 0,7401 in leggera perdita), restano più che buone.


Yen in rialzo


Continua il percorso di rafforzamento dello yen giapponese dopo la presa di posizione della Bank of Japan di giovedì mattina. Dopo la forte oscillazione che ha portato il cambio da 120,0 fino a 119,60 (con minimi sotto 119,0), è proseguita la discesa di USD/JPY, che durante la sessione asiatica si è spinto fino in area 118,50, salvo poi ritracciare fino a 118,77 a fine contrattazioni in Europa. Anche qui, a meno di sorprese improvvise il trend positivo delle moneta nipponica dovrebbe continuare.


Commodities: rally del petrolio, oro in stand-by


Negli ultimi due giorni della settimana appena trascorsa i future sul petrolio greggio registrano un forte rialzo passando da 48,78 a 52,49 USD. L’aumento è legato principalmente a fattori di natura tecnica. La capacità del mercato di sopravvivere all’ondata di vendite di mercoledì dopo che la produzione ha toccato livelli record mostra che i trader avevano pienamente scontato sul prezzo l’eccesso di offerta e che stanno ora concentrando la propria attenzione sulle problematiche relative alla domanda. Infine, i future sull’oro con scadenza si attestano pressoché invariati, allineandosi al trend laterale del dollaro USA. L’oro avverte anche la pressione legata agli aumenti dei tassi di interesse e ai rialzi sui mercati azionari.


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