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Oro ai minimi da due mesi


Il prezzo dell’oro ha subito cali continui per l’intera settimana e un vero e proprio tonfo venerdì pomeriggio, fino ai minimi degli ultimi due mesi. Il metallo giallo aveva iniziato la settimana a 1’191 USD/oncia e ha terminato a 1’172 USD. Nonostante la relativa debolezza del dollaro, l’oro non sembra dunque in grado di risollevarsi e di superare la barriera psicologica dei 1’200 USD. Ogni volta che le quotazioni si avvicinano a questo valore chiave, si riscontrano immediatamente notevoli afflussi di ordini short, che fanno poi scendere i prezzi. Se si dovesse scendere sotto i 1’160 USD, il calo potrebbe innescare una tendenza al ribasso fino a 1’140 USD, ovvero i minimi toccati lo scorso 17 marzo. Secondo gli esperti di Barclays, l’oro continuerà a restare sotto pressione, tanto che la stima sulla quotazione spot per il terzo trimestre è pari a 1’150 USD l’oncia (il 2% in meno rispetto ai valori correnti). Per l’ultimo trimestre dell’anno le prospettive sono leggermente più alte, a 1’170 USD l’oncia. Per l’intero 2015, invece, la previsione è pari a 1’182 USD.


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Petrolio in calo


Dopo essere aumentate per i primi due giorni della settimana fino a raggiungere 61,28 USD/ barile, da mercoledì le quotazioni dei futures del greggio sono calate di oltre il 2%, toccando i 57,49 USD e recuperando poi in chiusura fino a 58,87 USD. Il prezzo del petrolio è dunque in diminuzione mentre sembra sempre più probabile che i paesi appartenenti all’OPEC mantengano invariati i livelli di produzione, nonostante i timori per l’eccesso delle scorte globali.


EUR/USD prima su poi giù


L’andamento della coppia EUR/USD ha mostrato sull’arco della settimana un andamento a due facce. Iniziata da 1,0995, la quotazione è salita fino a giovedì toccando 1,1355 e mostrando il rialzo più marcato degli ultimi quattro anni, per poi scendere fino 1,1052, con un vero tracollo venerdì. In chiusura il valore è risalito a 1,1110. La sempre tesa situazione greca dovrebbe mantenere la valuta unica europea sotto pressione. Intanto la Goldman Sachs ribadisce le sue previsioni e continua a vedere nero per l’euro, ribadendo di attendersi valori EUR/USD di 0,90 a 12 mesi e 0,80 entro il 2017. Da un punto di vista tecnico, però, la coppia potrebbe proseguire il suo rimbalzo di giugno in un’ottica di breve periodo, anche se il trend a lungo termine dovrebbe in effetti essere impostato al segno meno.


GBP/USD, calo a fine settimana


Sull’otto volante anche l’andamento della coppia GBP/USD: iniziato a 1,5259 e toccati i 1,5450 giovedì, il valore è sceso bruscamente a 1,5211 venerdì, chiudendo poi a 1,5274. La tendenza per la sterlina britannica appare ribassista.


USD/JPY, nuovi massimi


Il dollaro ha continuato a rafforzarsi sullo yen giapponese. La coppia USD/JPY ha toccato nella seconda parte della settimana nuovi massimi degli ultimi 3 anni, raggiungendo il valore pari a 125,67. La tendenza resta rialzista. Anche l’euro ha guadagnato sullo yen, a dimostrazione dell’attuale fase di debolezza della valuta nipponica. Partita da 135,98, la coppia EUR/JPY ha concluso a 139,55.


EUR/CHF al rialzo


L’euro è riuscito a guadagnare valore sul franco, forse per misure adottate ad hoc dalla Banca Nazionale Svizzera (BNS) per deprezzare la valuta elvetica, la cui forza penalizza le esportazioni rossocrociate. Partito da 1,0344 il valore della coppia EUR/CHF ha toccato giovedì 1,0574 e facendo registrare il livello più alto dallo scorso 25 marzo. In chiusura il franco è pero riuscito a risalire, terminando la settimana con una quotazione di 1,0445 La BNS continuerà l’impegno volto a favorire l’euro, almeno fino ad un cambio di 1,10.


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Consigli di trading


L’analisi settimanale indica le tendenze seguenti:


EUR/USD: tendenza sell fino a 1,08, ma prima potrebbero essere rimbalzi al rialzo con buy fino a 1,12


USD/JPY: tendenza buy fino a 127


EUR/CHF: tendenza buy fino a 1,06


GBP/USD: tendenza sell fino a 1,50


Petrolio: tendenza sell fino a 56 USD


Oro: tendenza sell fino a 1’160